Articolo pubblicato il 16/06/2013 su “Bresciaoggi”
ROVATO – Opportunità di lavoro nelle vigne e nell’oliveto, alloggi protetti nella foresteria e un parco aperto alla comunità
Investiti 1,35milioni di Euro nella moderna struttura destinata alle persone con disagi di natura psichica
L’accoglienza e la solidarietà saranno di casa a Villa Cantù. Ieri mattina è stata inaugurata a Rovato la struttura destinata a diventare il punto qualificante del progetto di emancipazione delle persone con disagi psichici. Grazie ad un investimento di 1,35milioni, palazzo e parco diventati “buen retiro” dell’eminente storico lombardo dell’800, sono stati trasformati, sotto l’egida dell’Azienda Ospedaliera “Mellini” di Chiari, in un’oasi terapeutica nel senso più moderno del termine.
La riattivazione del vigneto e degli uliveti della tenuta ha consentito un reinserimento lavorativo dei disabili. Ora si è passati alla fase due con l’allestimento di minialloggi che potranno ospitare 14 persone.
La gestione del complesso è stata affidata per mezzo secolo alla cooperativa Isparo*. Determinanti nell’operazione la sensibilità del Comune che, oltre a mettere a disposizione in comodato d’uso gratuito l’immobile, ha stanziato un fondo di 100mila Euro, e il sostegno della Fondazione Cariplo che ha contribuito con 250mila Euro.
Al taglio del nastro, oltre alla sindaco Roberta Martinelli, erano presenti fra gli altri il prevosto Don Gianmario Chiari e il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della “Mellini” Andrea Materzanini.
“Il villaggio con le sue attività avvia un percorso di inclusione sociale per ridare dignità alle persone – ha spiegato Materzanini – è il primo passo di un lungo cammino: reintegrare significa ridare diritti e l’obiettivo sarà raggiunto se tutti lo condividono”
*ora diventata Dispari