Egregio direttore, un primo bilancio delle celebrazioni nel 40° anniversario della Legge 180, che ha cambiato radicalmente l’approccio alla cura alle persone con disturbi mentali con la chiusura dei manicomi, non può che essere positivo: la presenza nelle testate giornalistiche nazionali di inserti dedicati al tema e le trasmissioni di approfondimento sui canali televisivi si sono sommate alle iniziative «centrali» organizzate dalle varie Associazioni che hanno sostenuto in questi anni la battaglia per una salute mentale degna di essere chiamata tale. A Roma l’11 e 12 maggio alla sala Promoteca del Campidoglio con la richiesta al nuovo governo di una Conferenza Nazionale della Salute Mentale e a Trieste dal 21 al 23 giugno, con un convegno internazionale in cui erano presenti le nazioni che in questi anni hanno applicato il disegno della riforma italiana considerata un modello da seguire. Ciò che stupisce è stata però la diffusione di iniziative organizzate in tutta Italia dalle più variegate realtà, che indica come la faticosa strada dell’applicazione di una legge datata necessita ancora della consapevolezza che il risultato raggiunto non possa mai considerarsi definitivo, ma debba essere attualizzato in proposte, obiettivi praticabili, progetti. A Brescia il 40° ha visto l’organizzazione di alcune iniziative tra cui spicca quella organizzata alla Cascina Clarabella di Iseo dal 10 al 13 maggio «L’impossibile può diventare possibile» in collaborazione con la rivista Animazione Sociale. Anche il Dsm dell’Asst Spedali Civili di Brescia ha celebrato il 40° anniversario l’11 maggio, al Vanvitelliano, in collaborazione con il Comune, presentando le linee di sviluppo del futuro Dsm. È stata l’occasione per ascoltare i racconti del magistrato napoletano Nicola Graziano che si è volontariamente fatto internare nell’ Opg di Aversa – ormai ex perchè finalmente chiuso come gli altri 5 in Italia. In quella sede è stata presentata l’Equipe Forense, partita alla fine di gennaio 2018, che segue i progetti di dimissione di persone autrici di reato ma soprattutto realizza quel filtro che porta a considerare, come prevede la legge, la Residenza esecuzione misura di sicurezza (Rems) come extrema ratio, quando non sono realizzabili progetti alternativi alla detenzione. In quella sede abbiamo ascoltato voci dissonanti portate dai familiari, ma anche da esperti e amministratori, sull’applicazione dell’elettroschock al reparto di psichiatria del presidio ospedaliero di Montichiari dell’Asst Spedali Civili. Chiamata Tec, Terapia Elettro Convulsiva, come se non si trattasse di elettricità ma di brezza marina. Ebbene, l’Asst Spedali Civili dal 1° giugno con l’arrivo del nuovo primario e l’uscita per pensionamento del dottor Fazzari, ha deciso di mettere tra gli obiettivi di budget del Dipartimento Salute Mentale la riduzione della Tec, con la rigorosa valutazione della documentazione sulla casistica in essere e su quella futura. Dal 1° giugno non un nuovo caso è stato trattato con questa pratica (destinata perciò a scomparire perchè non suffragata da evidenze scientifiche). Ulteriori obiettivi 2018 sono la riduzione delle contenzioni e il monitoraggio sempre più stretto dei Trattamenti Sanitari Obbligatori. è presto per fare bilanci ma se il 2018 sarà ricordato come il 40° della legge Basaglia e non come l’80° dell’elettroschock (14 aprile 1938, il dottor Cerletti a Roma applica il primo elettroschock ad una persona disorientata, arrestata nei pressi della stazione per vagabondaggio, dopo averne notato l’effetto «tranquillizzante» sui maiali durante la macellazione) ciò vorrà dire che l’impegno per la difesa della dignità di tutti, anche di chi attraversa periodi di rottura dei propri equilibri mentali nella vita quotidiana, è stato giusto e importante. La giornata mondiale della salute mentale, il prossimo 10 ottobre, sarà un primo momento di verifica di questa nuova strada intrapresa dal Dsm: restano aperte le questioni relative alle risorse, ai protocolli operativi tra servizi, alla sperimentazione di nuovi modelli organizzativi che spostino il baricentro dell’intervento dall’os- pedale al territorio, riducendo la spesa per la residenzialità in favore dei budget di salute. In questo modo celebriamo il 40° della legge 180 e Franco Basaglia.
Massimo FadaRSU CGIL SPEDALI CIVILI – BRESCIA