Il modello di inclusione sociale del Consorzio Cascina Clarabella, con i suoi 130 dipendenti fragili, di cui 20 assunti nell’ultimo anno, fa scuola anche all’estero.
L’esperienza del gruppo di cooperative sociali di Iseo ha ispirato progetti e realtà sociali per la cura e l’inserimento di persone fragili a Mosca, Lisbona, San Pietroburgo, in Svizzera e persino in Finlandia.
Questo risultato dà ragione al lavoro svolto in quasi 20 anni di attività da Cascina Clarabella e dall’Asst Franciacorta per promuovere l’inclusione delle persone con fragilità mentali nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale.
Domenica 10 ottobre sarà la Giornata mondiale per la sensibilizzazione sulla Salute Mentale. L’appuntamento è l’occasione per il consorzio di fare il punto sul suo progetto sociale e tracciare il bilancio dell’ultimo anno.
Dice Carlo Fenaroli, presidente del Consorzio Cascina Clarabella: “Ci troviamo, spero, verso la chiusura di un anno che è stato complicato per tutti, ancora di più per noi che svolgiamo servizi socio-sanitari. Chiedendo uno sforzo in più ai nostri operatori, siamo riusciti però a mantenere tutti i servizi di residenza e residenzialità leggera e quindi a garantire continuità di assistenza. Negli ultimi 12 mesi abbiamo avviato 20 nuovi progetti di inserimento lavorativo nei nostri settori di attività, che spaziano dalle pulizie civili e industriali alla manutenzione del verde sino allo stampaggio e assemblaggio di articoli in plastica. Abbiamo garantito contratti di lavoro a 130 persone fragili”.
Lo sguardo del Consorzio Cascina Clarabella è proiettato ora verso nuovi progetti.
“Per i prossimi mesi abbiamo deciso di non limitarci a salvaguardare l’esistente ma stiamo lavorando a nuove iniziative che hanno come primo obiettivo l’inclusione e il reinserimento sociale e lavorativo delle persone fragili”.
Oggi Cascina Clarabella è una realtà che dà lavoro a 380 dipendenti circa di cui 130 sono persone in inserimento lavorativo. Di queste, circa il 60% ha disagio psichico o vive un momento di fragilità dal punto di vista psichico.
“Cascina Clarabella cerca di rappresentare quello che le teorie di Basaglia intendevano quando si immaginava la chiusura dei cosiddetti manicomi verso un servizio più orientato al territorio e alla dimensione sociale della vita dei pazienti. Il modello di inclusione del nostro consorzio si sviluppa sui tre assi: la casa, il lavoro e la socialità. Nelle nostre cooperative, infatti, ci occupiamo dell’inserimento lavorativo della persona ma anche del suo complessivo progetto di vita. È un modello preso ad esempio anche fuori dall’Italia”.
Andrea Materzanini – direttore del Dipartimento Salute Mentale Asst Franciacorta:
“Con un’accoglienza sia a livello terapeutico che sociale molte patologie potrebbero avere un riscontro migliore”
Anche il bilancio del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asst Franciacorta in termini di servizi e assistenza alle persone fragili è positivo.
Nel 2020 sono state seguite 3.876 persone con 104.572 prestazioni effettuate. Dati in leggero calo rispetto al 2019 quando i pazienti erano stati 4163 e le prestazioni 128.209.
Se si considerano le severe restrizioni legate al Covid che hanno impedito per molti mesi alle persone di recarsi nelle strutture, si tratta di un calo davvero contenuto. Il 2021, dati aggiornati al 30 settembre, ha già registrato 2.932 pazienti e 82.515 prestazioni.
Afferma Andrea Materzanini, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Iseo: “L’esperienza Covid è stata un’esperienza difficile per tutti, lo è tuttora. La nostra priorità è stata dare una risposta alle domande di aiuto e siamo riusciti a farlo: tutte le persone più gravi sono rimaste nei percorsi di cura. Abbiamo perduto solo il 6,9% degli interventi fatti, che sono stati più di 100mila all’anno. Non solo. Abbiamo attivato l’ambulatorio di psicotraumatologia a Chiari e a Rovato per dare risposta alle difficoltà degli operatori che di fronte alla pandemia si sono trovati a vivere un’esperienza difficilissima”.
Rispetto a Cascina Clarabella aggiunge: “Il Consorzio Cascina Clarabella è riuscito a mantenere vive delle attività che per noi sono fondamentali perché danno lavoro, ma lavoro vero, a tante delle persone che seguiamo e a tanti ragazzi che attraverso il lavoro in Clarabella hanno riacquisito un ruolo sociale”.
Materzanini ha alle spalle un’esperienza più che trentennale nella cura delle malattie mentali e quasi 20 anni di impegno in Cascina Clarabella, della quale è stato co-fondatore.
“La chiave per prendersi cura di una persona è l’accoglienza. Sono profondamente convinto che con un’accoglienza sia a livello terapeutico che a livello della vita di tutti i giorni molte patologie potrebbero avere un riscontro migliore. Che io abbia una schizofrenia o semplicemente un disagio, se trovo un mondo accogliente intorno a me, posso solo migliorare”. “Cascina Clarabella è un esempio concreto di accoglienza – afferma -. Il fatto che l’agriturismo, la cantina, il ristorante, l’agroittica Clarabella siano sopravvissute al Covid, quando molte attività civili non ce l’hanno fatta, è un bel segnale. Il fatto che sono riusciti con uno staff composto da numerose persone con schizofrenia e che i clienti lo scoprano per caso lo è doppiamente. Purtroppo la società va nel senso opposto all’accoglienza”.
Altri dati
Il Consorzio Cascina Clarabella
Nelle sue strutture e con i suoi interventi, dà assistenza a 130 utenti su un totale di 380 persone assunte.
Gestisce per conto dell’Asst Franciacorta, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Iseo, servizi che prevedono diversi livelli di assistenza:
– 1 comunità riabilitative ad alta assistenza a Rovato
– 2 comunità ad alta protezione a Iseo e ad Adro 1 centro diurno a Iseo
– 16 programmi di residenza leggera sul territorio del Dipartimento tra Iseo, Adro e Rovato
A questi si aggiunge un progetto denominato “TR13” (o Budget di salute) che prevede interventi di assistenza personalizzati a 50 utenti con disagio psichico.
Numero di pazienti in carico al Dipartimento Salute Mentale di Iseo Asst Franciacorta e numero delle prestazioni effettuate – anni 2019, 2020 e 2021
2019 n. pazienti 4163 n. prestazioni 128.209
2020 n. pazienti 3876 n. prestazioni 104.572
2021 (al 30 settembre) n. pazienti 2932 n. prestazioni 82.515