Articolo pubblicato da Legacoop il 20/02/2014
Una cascina in stato di abbandono completamente ricostruita, nel cuore della Franciacorta, sul Lago d’Iseo.
Il perno di un’attività che spazia dalla viticoltura all’agriturismo, dando lavoro a 60 utenti psichiatrici.
E’ Cascina Clarabella messa in piedi da un Consorzio di cooperative sociali e Onlus formato dalle società Clarabella, Diogene, Airone e Is.pa.ro.* per promuovere percorsi di cura e assistenza e sviluppare opportunità lavorative per persone con disagio psichico.
Un esempio capace di fare scuola, per tutto il Paese.
“Sono 60 gli utenti psichiatrici, retribuiti regolarmente – racconta Carlo Fenaroli, vicepresidente del consorzio – e 160 in tutto i dipendenti. Abbiamo ricostruito totalmente la cascina in stato di abbandono con vari finanziamenti e abbiamo in seguito iniziato a fare agricoltura e viticultura di base. La cooperativa Diogene si è occupata di gestire in sede la parte socio sanitaria, l’attività vitivinicola è nata invece grazie all’enologo Aldo Papetti, operatore di IS.Pa.Ro.* che ci ha permesso di acquisire l’esperienza necessaria e dal 2007 siamo entrati nel mercato come unica Onlus di Franciacorta che oggi riscuote il successo della critica e del pubblico per elevata qualità e prezzo competitivo”.
Cascina Clarabella è inoltre un polo agrituristico che promuove l’interazione con il territorio grazie ad un centro convegni in grado di ospitare fino ad 80 persone, con 8 appartamenti e 2 camere per accogliere in servizio di B&B circa 30 persone ed un ristorante in fase di realizzazione, dove la cucina del posto e i prodotti della cooperativa saranno protagonisti.
“Oltre alla produzione di vino e olio – spiega Fenaroli – ci sono la fattoria didattica, laboratori rivolti alle scolaresche e alle persone interessate per imparare come si prepara il pane, oppure percorsi per conoscere l’orto e la serra, visite guidate dedicate alle api e alla produzione del miele o percorsi sulle energie alternative (biomasse e biogas), in collaborazione con l’Università. È possibile sperimentare con percorsi pratici le attività insieme agli operatori e alle persone con svantaggio psichico per abbattere la loro segregazione e aumentare il rispetto e l’attenzione per l’ambiente e il territorio”
Il consorzio Cascina Clarabella è una vera realtà di inclusione e interazione sociale con ben 11 ettari vitati a coltivazione biologica e con cinque milioni e mezzo di fatturato. È dotata di un centro diurno per la cura e per l’orientamento al lavoro e alcune unità abitative sono affittate a equo canone per permettere alle persone che escono dalla comunità di intraprendere una vita autonoma.
“La nostra idea è ora orientare l’attività nel e verso il territorio – sottolinea infine Fenaroli – destrutturare la risposta classica delle comunità assistenziali affinché si riesca ad intervenire al meglio nei confronti della persona con disagio psichico proprio dove quest’ultima risiede, all’interno delle sue reti familiari e sociali. Desideriamo convertire le risorse oggi impiegate per il sostegno alle strutture assistenziali, ove possibile, in progetti più leggeri e in attività sul territorio per rafforzare le sinergie e fare in modo che il territorio si prenda cura della malattia e attui la sua funzione curante”.
*ora Dispari